I primi quarant’anni di Avis Fiuggi
In occasione della celebrazione dei 40 anni di Avis Fiuggi, diamo voce ai protagonisti e ai testimoni che hanno reso possibile anche nella nostra cittadina la presenza di questa isola della solidarietà che non solo fornisce sangue e plasma tutto l’anno, ma permette ai donatori un accurato controllo della propria salute ed è fonte educativa per i tanti giovani che vogliono diventare donatori.
Ne parliamo con Fausto Di Tommaso, per quasi vent’anni presidente di Avis Fiuggi, oggi alla guida di Avis Frosinone.
Fausto Di Tommaso, lei è stato un fondatore storico di Avis Fiuggi. Come nacque l’idea?
“Ho iniziato a donare per l’urgente richiesta nata in occasione del terremoto del Friuli nel lontano 1976. Eravamo un gruppetto di amici, ci spostavamo per donare il sangue. Una volta a Roma, una volta a Napoli, una volta all’Aquila. Naturalmente era abbastanza scomodo, e visto che nel nostro territorio erano tante le persone disposte a donare, abbiamo iniziato a pensare alla possibilità di aprire un centro raccolta qui a Fiuggi.
Come vi siete mossi?
“Lo scopo iniziale era proprio quello di creare una rete organizzativa qui per poter permettere la donazione senza andare in altre città. Bisognava evitare l’emergenza e passare alla raccolta periodica. Abbiamo preso contatti con il Centro Trasfusionale e abbiamo avviato tutta l’organizzazione per permettere la raccolta qui. Il nostro primo punto di raccolta fu sotto al Salus, dove c’era il Pronto Soccorso di Fiuggi, riuscivamo a fare due o tre giorni di raccolta l’anno. Molti amici si ricorderanno quei tempi eroici e di tutti gli sforzi fatti per quello che già ci sembrava un grande risultato.
Con il Piano Sangue della Regione Lazio, nel 1985, le cose migliorarono?
La materia venne regolamentata a livello regionale attraverso un’organizzazione delle attività di raccolta e distribuzione, creando una filiera della raccolta sangue coinvolgendo in modo razionale gli enti preposti.
Quanti eravate a Fiuggi in quel primo nucleo?
Quando ci siamo costituiti eravamo una ventina, poi la crescita fu costante soprattutto grazie all’appoggio delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli anni.
E la sede di oggi nella Palazzina Medica, quando arriva?
Nel 1999, amministrazione Celani. La sede Avis era già prevista nella progettazione della Palazzina Medica a Piazza Nassiriya, abbiamo un comodato d’uso gratuito. Con una sede stabile, comoda, attrezzata abbiamo acquisito una certa visibilità a Fiuggi. La sede è funzionale non solo alla raccolta, ma anche alle attività amministrative, un punto di ristoro per il donatore dopo il prelievo. Nel giorno della raccolta, ricordiamolo, oltre agli infermieri, c’è anche un medico che verifica le condizioni dei donatori.
Il prezioso servizio di prevenzione di Avis.
Non sono poche le volte in cui, analizzando il sangue dei donatori, sono venute fuori patologie da curare. In quei casi avvisiamo subito il nostro donatore.
Visto che quest’anno celebrate i 40 anni di Avis, vuole citare i presidenti che si sono succeduti?
Il primo fu Lauro Grazioli, poi Paolo Onorati, Gianfranco Masnada, io, Ennio Gerbino, e oggi la combattiva Rita Scarselletta.
Dai primi anni in cui come semplice associazione avevamo il compito di mettere insieme i donatori con la sensibilizzazione e chiamare i donatori per la raccolta, la parte vera e propria della raccolta la Asl. Poi ci siamo fatti accreditare dalla Regione come Punto di raccolta, vuol dire che oggi pensiamo noi anche alla raccolta sangue. Con questo salto di qualità che ha coinvolto altre realtà a livello provinciale, siamo passati in provincia di Frosinone da 4000 a 9600 sacche di raccolta l’anno. Un bel risultato, direi.
Eppure ci sono dei mesi in cui non si riesce a organizzare la seconda giornata di raccolta. Come mai?
Oggi viviamo una situazione di difficoltà, già prima del Covid è iniziata la carenza di personale. Prima facevamo affidamento su professionisti sanitari con partita iva, dopo il Covid molti sono diventati dipendenti. Anche impegnandoci direttamente come Avis per coprire le spese, trovare medici e infermieri disponibili non è facile, soprattutto per una questione economica.
Soluzioni?
Il problema è da tempo noto e conosciuto a livello nazionale. C’è un tavolo aperto con il governo a cui partecipa Avis nazionale, la soluzione è dedicare più risorse al personale sanitario che permette queste attività di raccolta. Il vero problema è questo, è in gioco la credibilità di Avis soprattutto nei confronti dei milioni di donatori.
Per informazioni su come e quando donare nella sede Avis Fiuggi seguite la pagina Facebook oppure contattate i seguenti numeri:
Sede Avis Fiuggi 0775 547483
Rita Scarselletta 349 0502534
Note: nella foto in alto Fausto Di Tommaso (a sinistra) con il sindaco di Fiuggi Baccarini in occasione della celebrazione dei 40 anni di Avis a Fiuggi.
Ph: Giampiero Pacifico